Etica per un figlio by Savater Fernando

Etica per un figlio by Savater Fernando

autore:Savater Fernando [Fernando, Savater]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 8842040444
editore: Laterza
pubblicato: 1991-12-31T23:00:00+00:00


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Mettiti al suo posto

Robinson Crusoe passeggia sulla spiaggia dell'isola dove una tempesta inopportuna e il conseguente naufragio l'hanno confinato. Sulla spalla ha il suo pappagallo e si protegge dal sole con un ombrello che ha fabbricato con le foglie di palma e che lo rende giustamente orgoglioso della sua abilità. Date le circostanze pensa che non si può dire che gli sia andata poi così male. Ha un rifugio dove ripararsi dalle intemperie e dall'assalto delle belve, sa dove trovare da mangiare e da bere, ha dei vestiti per coprirsi che si è fatto da solo con quello che ha trovato sull'isola, gode dei docili servigi di un piccolo gregge di capre, e così via. Insomma, più o meno sa come cavarsela per vivere la sua vita di naufrago solitario. Robinson continua a passeggiare ed è talmente contento di se stesso che per un momento gli pare che non gli manchi proprio niente. Ma all'improvviso ha un soprassalto. Lì, nella sabbia bianca, è disegnata una forma che rivoluziona tutta la sua pacifica esistenza: l'impronta di un piede umano. Di chi sarà? Amico o nemico? Forse un nemico che si può trasformare in amico? Uomo o donna? Che rapporto avrà con lui o con lei? Da quando è sull'isola Robinson è abituato a porsi delle domande e a risolvere i problemi nel modo più ingegnoso possibile: che cosa mangerò? dove troverò rifugio? come mi proteggerò dal sole? Adesso però la situazione è diversa perché non deve affrontare cose naturali come la fame, la pioggia, le belve selvagge. Deve vedersela con un altro essere umano: un altro Robinson, altri Robinson di sesso maschile o femminile. Di fronte agli elementi naturali o alle bestie ha potuto comportarsi senza pensare ad altro che alla sua sopravvivenza. Si trattava di vedere se era lui a dominare loro o erano loro a dominare lui, senza altre complicazioni. Invece davanti a degli esseri umani la cosa non è tanto semplice. Certamente deve sopravvivere ma non in un modo qualsiasi. Se la solitudine e la disgrazia hanno trasformato Robinson in una belva come quelle che lo circondano nella foresta, allora non si preoccuperà d'altro che di stabilire se lo sconosciuto che ha lasciato l'impronta è un nemico da eliminare o una preda da divorare. Ma se resta ancora un uomo... Allora deve vedersela non con una preda o un semplice nemico ma con un rivale o un possibile compagno; in ogni caso con un suo simile. Finché è solo, Robinson affronta questioni tecniche, meccaniche, igieniche, persino scientifiche, se proprio insisti. Si tratta di salvarsi la vita in un ambiente ostile e sconosciuto. Ma quando trova l'impronta di Venerdì sulla sabbia cominciano i problemi etici. Non si tratta più soltanto di sopravvivere, come una bestia o come un carciofo, in mezzo alla natura; ora deve iniziare a vivere in modo umano, cioè insieme agli altri uomini o contro di loro, ma comunque tra gli uomini. Quello che rende «umana» la vita è trascorrerla in compagnia di esseri umani, parlando



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